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Per Fortunato Martino l’opera d’arte e l’artista sono la stessa cosa.
Questo pensiero si basa però, nel suo caso, su una inaspettata ma felice dualità, ovvero: da un lato sul sostanzioso bagaglio culturale composto anche di studi umanistici che lo ispirano e lo indirizzano nel suo lavoro, dall’altro sull’esperienza decennale arricchita da conoscenze tecniche maturate nei vari ambiti lavorativi. Inatteso è anche l’approccio al concetto di creatività impiegata, attraverso vari strumenti moderni e tradizionali, sempre al servizio del committente presso il quale se ne interpretano le esigenze e finalizzano gli obbiettivi. Pertanto, conoscenze tecniche e conoscenze umanistiche sono il quid di Fortunato Martino, l’artista vuole combinare i due elementi: da una parte le infinite ed originali soluzioni messe a disposizione dal mondo della grafica pubblicitaria digitale, della comunicazione visiva e delle sue regole visuali attraverso gli attuali programmi di grafica oltre alla fotografia ed alla pittura ad olio, dall’altra la conoscenza dei punti cardini della storia dell’arte, ovvero della storia antica e moderna oltre che della letteratura. Attraverso questi elementi l’artista ha acquisito le conoscenze culturali e sociali
che gli permettono di capire ed interpretare lo spirito del proprio tempo, ed è proprio questo, quello che fa la differenza delle sue opere, dei suoi elaborati. Razionale ed irrazionale in lui sono elementi entrambi presenti: la razionalità come guida ispiratrice delle scelte tecniche e visuali durante il processo creativo, l’irrazionalità come giudice ultimo di queste; allo stesso modo con cui una persona si riguarda in una foto dopo un certo periodo di tempo per scoprirsi cambiata, così anche l’artista può piacevolmente sorprendersi del risultato raggiunto per poi, magari, migliorarlo ulteriormente.

In Fortunato Martino vi è anche la fortissima consapevolezza del passato, delle esperienze dei grandi maestri e delle loro sfide; essendo nato a Reggio Calabria nell’Europa del sud ha nel suo DNA: l’influenza della Grecia Classica che diede vita alla rivoluzione della statuaria, il messaggio di Antonello da Messina con la sua pittura di matrice fiamminga, le impressionanti scene di Caravaggio ed infine il Barocco. A tali  fonti di ispirazione Fortunato Martino aggiunge inoltre; la poetica del Sublime di inizio 800 intrisa di soggezione nei confronti della natura,  la scuola Bauhaus con la sua rigorosa metodologia procedurale, il Costruttivismo Russo comprendente l’audace sperimentazione foto-grafica.
Tutti questi elementi, uniti all’affidabilità professionale, lo accompagnano nelle sue scelte di vita: una ponderata via di mezzo tra un esteta ed und tecnico.